Il sesto rapporto di IdentiPack sulle informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi
Nell’ultimo anno, in Italia, si è confermato il trend di crescita dei prodotti a scaffale che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale di composizione, insieme alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata.
Tuttavia, le certificazioni sulla compostabilità, le informazioni aggiuntive per la differenziata di qualità, i marchi o altre indicazioni ambientali volontarie, e le indicazioni per visionare digitalmente le informazioni ambientali rimangono stabili o mostrano aumenti minimi.
L’Osservatorio IdentiPack
Questi dati emergono dal sesto rapporto dell’Osservatorio IdentiPack, recentemente pubblicato. Il rapporto è frutto della collaborazione tra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi, e GS1 Italy, un’organizzazione non profit attiva in 116 paesi che promuove l’uso degli standard GS1. L’Osservatorio continua a monitorare la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia, avvalendosi dei dati di mercato forniti da NielsenIQ.
Con oltre 138.000 prodotti di largo consumo analizzati, IdentiPack ha rilevato che le indicazioni riguardanti la tipologia di imballaggio e il suo conferimento in raccolta differenziata sono presenti sul 56,4% delle confezioni a scaffale (rispetto al 50% dell’anno precedente), con una percentuale che sale all’80% per i prodotti effettivamente venduti (74,4% un anno fa). La codifica identificativa del materiale di composizione è presente nel 46,8% delle referenze nel grocery (44,1% un anno fa), con un picco del 72,2% delle confezioni vendute (68,5% a fine 2023).
Le informazioni sui prodotti a scaffale
Le informazioni ambientali volontarie sono oggi presenti sull’8,3% dei prodotti a scaffale (un aumento rispetto al 7,6% dell’anno scorso), mentre le informazioni aggiuntive per una corretta raccolta differenziata si trovano sul 6,9% dei prodotti (quasi stabile rispetto al 6,2% di fine 2023). Le certificazioni sulla compostabilità rimangono ferme allo 0,2%, mentre le indicazioni per visionare digitalmente le informazioni ambientali si trovano sul 3,8% degli imballaggi in vendita.
Tra i settori merceologici, quello del freddo si distingue per la sua ricettività: il 58,3% delle referenze presenta la codifica identificativa del materiale e il 78,7% offre indicazioni sulla tipologia di pack e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Inoltre, il settore del cura casa registra la percentuale più alta (30,4%) di confezioni con indicazioni per visionare digitalmente le informazioni ambientali.
Per ulteriori informazioni e per scaricare il sesto report di IdentiPack in italiano e in inglese: osservatorioidentipack.it.
Fonte: conai.org