Col modello Carbon WastePrint®, a Terre Roveresche (PU) è stata certificata la riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2, in due anni, grazie al comportamento virtuoso di cittadini e aziende nella gestione dei rifiuti urbani. Vendendo crediti di carbonio, il Comune ha guadagnato oltre 20mila euro. Il ritorno economico per i comuni può essere stimato in 3-6 euro per abitante all’anno, un valore elevatissimo, confrontabile con quello dei ricavi CONAI. La ricaduta della sperimentazione a Terre Roveresche sarà a livello europeo, grazie al progetto della Fondazione che verrà presentato da Operate nell’ambito di HORIZON 2030.
La CWP Carbon Waste Print® è una metodologia presentata nell’ambito del progetto di Fondazione Operate “Urban Agenda for the EU: Action Plan On Circular Economy Action 12: Develop a Pay-as-you-throw” – toolkit with coaching”, presentato in occasione del Congresso Internazionale sui rifiuti ISWA di Bilbao, (7 – 9 Ottobre 2020) e alla Commissione Ambiente EU a Bruxelles, il 9 Ottobre 2020, durante l’audizione sulle Strategie 2030 GREEN per città sempre più circolari.
Il modello considera che la produzione di rifiuto, nelle sue diverse forme, determina un impatto ambientale esprimibile in termini di CO2 prodotta. L’impatto ambientale, generato da ogni utenza nella gestione dei propri rifiuti, viene quindi computato sulla base delle quantità di rifiuto conferite dalla stessa utenza al sistema di raccolta moltiplicate per i relativi fattori di emissione, espressi in kgCO2/kgRifiuto.
Il caso studio di Terre Roveresche
Far sì che i comportamenti virtuosi dei cittadini ritornino alla collettività, sotto forma di entrate economiche: non è più un’aspirazione teorica, ma una policy concreta. Accade a Terre Roveresche, 5mila abitanti nella provincia di Pesaro Urbino, dove per la prima volta l’amministrazione comunale ha venduto a un’azienda privata, attraverso il mercato volontario, 2000 crediti di CO2 generati da una corretta gestione dei rifiuti, aprendo un canale aggiuntivo di introiti da reinvestire sul territorio. La notizia rappresenta la chiusura del cerchio di un avanzato modello di economia circolare, che Terre Roveresche ha iniziato a sperimentare nel 2019.
La Carbon WastePrint®
Il Comune ha applicato la metodologia Carbon WastePrint, validata da RINA Services Spa, per determinare, in termini di CO2 prodotta, l’impatto ambientale di ciascuna utenza nella gestione dei propri rifiuti urbani. L’anno successivo, sulla base della stessa metodologia, si è passati a un innovativo sistema di calcolo della tariffa puntuale, che tiene conto non solo dei rifiuti indifferenziati conferiti dalle utenze, ma contabilizza più frazioni, tra cui l’organico, la carta, il vetro e la plastica.
“Il nostro obiettivo, sin dall’inizio, è stato trovare un modo per calcolare e valorizzare le attività di riduzione dei rifiuti e i comportamenti più virtuosi da parte dei cittadini” – ricordano Andrea Valentini e Luca Belfiore, responsabili della metodologia –. La Carbon WastePrint è riuscita ad ottenere tale risultato”.
Dalla CO2 risparmiata ai Certificati Verdi
Monitorando i conferimenti delle famiglie, la metodologia Carbon WastePrint®, la prima nel settore rifiuti ad aver ottenuto la UNI EN ISO 14064-2:2012, ha certificato la riduzione di oltre 5.000 tonnellate di CO2 nel biennio 2019/2020. Ciascuna tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale, realizzato con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra, corrisponde ad un credito di carbonio, ossia un certificato negoziabile e scambiabile sul mercato.
Questi crediti sono stati dunque caricati sul Registro VER eCO2care, istituito dal CE.SI.S.P. (Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo della sostenibilità dei prodotti), dove sono stati acquistati dalla ditta VALORE CO2 srl, azienda appartenente al Gruppo genovese APG (Sustainable Chemistry), con sede a Inveruno (MI). Il Comune di Terre Roveresche ha in questo modo guadagnato 15mila euro, che vanno ad aggiungersi agli oltre 5mila euro di crediti acquistati annualmente dalla locale ditta affidataria della raccolta e del trasporto rifiuti.
“L’acquisto dei crediti di carbonio nel mercato volontario rientra pienamente nella strategia della nostra Società – ha commentato Gianluca Fenaroli, co-founder e CEO di Valore CO2 – che si propone di identificare e promuovere progetti certificati di risparmio di CO2, per creare valore per sé e per i propri clienti. I crediti acquisiti dal progetto del Comune di Terre Roveresche saranno “tokenizzati” sulla piattaforma di Valore CO2, tramite blockchain pubblica e a basso consumo energetico, per generare NFT (Non Fungible Token) “VACO2”, che potranno essere scambiati (o compensati) all’interno della piattaforma stessa, creando così le premesse per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio, e contribuendo alla moltiplicazione di progetti innovativi come quello sviluppato dal Comune di Terre Roveresche. Questi programmi di concreta riduzione delle emissioni di gas serra sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione entro il 2050 e contribuire alla realizzazione di una crescita sostenibile”.
Guadagni fino a 6 euro l’anno per abitante
“È una grande soddisfazione per l’amministrazione comunale, che ha avuto la geniale intuizione di prevedere le enormi potenzialità della metodologia Carbon WastePrint® non solo nel contabilizzare in modo innovativo il comportamento dei cittadini ed associare a questo il calcolo della nuova tariffa puntuale dei rifiuti, ma anche nel produrre un gettito costante per le casse comunali”, commenta il sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli. Per lui e i suoi concittadini, questo risultato è solo l’inizio di un percorso virtuoso, che potrà proseguire anche nei prossimi anni e venire potenzialmente esteso ad altri progetti.
Per il momento, i 20mila euro guadagnati nel 2020 – una cifra nient’affatto trascurabile per un piccolo Comune come Terre Roveresche – dimostrano la validità di questa sperimentazione. “Riuscire a vendere i crediti prodotti era inizialmente una speranza – sostengono Andrea Valentini e Luca Belfiore –. Aver raggiunto tale risultato concretamente può contribuire in misura importante a migliorare la gestione rifiuti”. L’esempio di Terre Roveresche può infatti aprire la strada a un nuovo paradigma ambientale, che si estenda a tutta Italia: un modello che tenga insieme il rispetto dell’ambiente con nuove potenziali forme di ricavo per le casse comunali. “Il ritorno economico per i Comuni può essere stimato in 3-6 euro per abitante all’anno, un valore elevatissimo, confrontabile con quello dei ricavi CONAI”.
Il progetto di Fondazione Operate
Come sottolinea il presidente di Fondazione Operate Luca Moretti “La nostra Fondazione si impegna a diffondere il valore di questo progetto realizzato a Terre Roveresche che, attraverso la metodologia Carbon WastePrint®, presentata nell’ambito del nostro progetto Urban Agenda for the EU, testimonia l’importanza dello studio e della ricerca, legati alla sperimentazione sul campo in coerenza con la normativa vigente. Il settore dei rifiuti può dare il proprio contributo attivo alla lotta ai cambiamenti climatici attraverso azioni concrete ed efficaci, e questo progetto ne è prova tangibile. Al momento stiamo definendo un importante progetto nell’ambito della programmazione europea Horizon 2030, che ha l’obiettivo di analizzare, valutare e condividere i sistemi di raccolta, misurazione e tariffazione dei rifiuti negli Stati membri, valutandone le performance attraverso un’analisi di benchmark in relazione alla direttiva EU PAYT 98/2008 e 851/2018, e al modello italiano di ARERA, unica Autority a livello europeo con funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti. Il comune denominatore dell’analisi e del benchmark sarà la metodologia Carbon Waste Print®”.
Per candidarsi a partecipare al progetto in qualità di realtà best practice o caso studio, è possibile prendere contatto con la Fondazione scrivendo a info@operate.it