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Indagine di Ispra sulla prevenzione dei rifiuti

È consultabile il Rapporto che presenta una seconda indagine conoscitiva sulle misure di prevenzione della produzione di rifiuti urbani adottate dalle amministrazioni locali a cui è stato somministrato un questionario predisposto da ISPRA, articolato in 20 domande elaborate alla luce delle misure stabilite per il nuovo Programma Nazionale di Prevenzione dei rifiuti dall’art. 180 del d.lgs. 152/06 (modificato dal d.lgs. 116/2020).

Le domande riguardano le misure relative al riutilizzo e alla preparazione per il riutilizzo, le misure per ridurre i rifiuti alimentari e gli imballaggi, l’utilizzo della plastica monouso, la dispersione di rifiuti sulle spiagge marine e/o lacustri e/o fluviali, e in generale le iniziative di raccolta di rifiuti abbandonati.

L’obiettivo dell’indagine

L’obiettivo dell’indagine è definire nuovi indicatori sulla base delle informazioni acquisite sulle misure di prevenzione attuate a livello locale. Il lavoro rientra nell’ambito della Convenzione di ISPRA con il Ministero della Transizione Ecologica relativa ad attività di ricerca tecnico-scientifica e giuridico-amministrativa volte a garantire l’attuazione dell’articolo 206 bis del d.lgs. 152/2006 relativo alla Vigilanza e Controllo in materia di rifiuti.

La partecipazione dei Comuni

A conferma di quanto riscontrato nella precedente indagine, i Comuni che hanno dimostrato la maggiore partecipazione sono piccole e medie amministrazioni rappresentative di una popolazione inferiore al milione di abitanti: i Comuni che hanno dimostrato la maggiore partecipazione (58,4% del totale) hanno un numero di abitanti compresi tra mille e diecimila abitanti, seguono con il 23,8% i Comuni che hanno un numero di abitanti inferiore a mille, con il 15,1% quelli con una popolazione compresa tra diecimila e cinquantamila abitanti. A seguire i Comuni con popolazione compresa tra 50.000 e 1 milione di abitanti (2,7% del campione).

I risultati

Le misure più diffusamente attuate dalle 1.614 amministrazioni locali che hanno partecipato all’indagine sono:

  • littering, con la raccolta di rifiuti abbandonati su iniziativa del Comune e/o di privati e/o da Comitati di quartiere
  • eliminazione e/o riduzione dell’impiego di prodotti in plastica monouso, con l’adozione di iniziative per ridurre l’utilizzo di prodotti in plastica monouso nelle scuole e negli uffici pubblici; l’attuazione di iniziative per promuovere l’approvvigionamento di acqua potabile su superfici pubbliche; l’eliminazione o riduzione delle stoviglie usa e getta nelle manifestazioni; le iniziative plastic free
  • riutilizzo, con l’istituzione di mercatini dell’usato e/o punti di scambio e la creazione di centri di riparazione
  • eliminazione e/o riduzione della produzione di rifiuti alimentari, con l’applicazione di un coefficiente di riduzione della tariffa alle utenze non domestiche che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, cedono tali beni agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno oppure per l’alimentazione animale; la stipula di accordi e/o convenzioni e/o protocolli con la grande distribuzione per ridurre i rifiuti alimentari

Le misure economiche

Il Rapporto mostra una minore adozione di strumenti di tipo economico; in particolare, i Comuni che hanno ricevuto incentivi economici regionali per la prevenzione dei rifiuti sono 120 (rappresentativi di una popolazione di circa 2,7 milioni di abitanti), mentre i Comuni che hanno indicato un ammontare dei fondi assegnati, negli ultimi 12 mesi, alle attività connesse all’attuazione delle misure di prevenzione sono 80 (rappresentativi di una popolazione di circa 2,3 milioni di abitanti).

Fonte: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/indagine-conoscitiva-sulle-misure-di-prevenzione-della-produzione-dei-rifiuti-urbani-adottate

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