L’Italia è eccellenza nell’economia circolare, ma arranca sul fronte dei comportamenti green. È quanto emerge dal Rapporto di Circonomia, il Festival nazionale dell’economia circolare in corso ad Alba.
Dal consumo interno di materia pro capite, alla percentuale di rifiuti avviati a riciclo, l’Italia primeggia sui 27 Paesi dell’Unione europea, in testa tra i grandi partner dell’Unione (Germania, Francia, Spagna, Polonia). Anche il riciclo di materia dai rifiuti urbani ha conosciuto un incremento: con il 51,4%, siamo ormai a un passo dai valori di Paesi leader come la Germania, il Belgio o l’Olanda. Infine, nell’ultimo decennio il tasso di riciclo di materia in Italia è cresciuto di oltre 20 punti percentuali (dal 31% al 51%), mentre la media Ue è cresciuta del 10%.
Tuttavia, nella produzione e il consumo di energie rinnovabili l’Italia è rimasta al 18% del 2019. Le rinnovabili elettriche sono solo al 23%. Nelle nostre case consumiamo più energia della media dei cittadini europei: peggio di noi fanno solo Belgio e Lussemburgo. La penetrazione del solare termico nei consumi domestici è un quarto di quello della Spagna e meno di metà di quello della Germania. Sebbene siamo uno dei principali produttori europei di prodotti alimentari biologici, l’Italia è dietro buona parte dei Paesi del nord.
Altro capitolo nel quale fatichiamo è quello della mobilità alternativa. Da una parte siamo il Paese europeo con il più alto tasso di motorizzazione privata (614 auto/1000 abitanti).
Dall’altra, pur essendo i primi produttori europei di biciclette, i ritmi di vendita di bici ed e-bike sono ampiamente al di sotto degli altri paesi (nel 2020 vendute 3,4 bici ogni 100 abitanti contro le 6,3 della Germania e dell’Olanda) (ANSA)