In un anno caratterizzato dalla pandemia, dall’aumento dell’e-commerce e del delivery, la raccolta differenziata di carta e cartone si conferma una pratica consolidata. Il dato emerge dal 26/o rapporto annuale di Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, presentato oggi a Verona.
Con una resa pro-capite media di 57,2 kg/abitante-anno, nel 2020 sono stati differenziati circa 3,5 milioni di tonnellate di carta, -0,6% sull’ultimo anno, effetto diretto dell’emergenza sanitaria, pari a circa 22 mila tonnellate. Una flessione che non riguarda il Sud, che con 34 mila tonnellate raccolte in più rispetto al 2019 continua il suo percorso di crescita, superando le 900.000 tonnellate complessive.
“I numeri del Rapporto – ha commentato il direttore di Comieco, Carlo Montalbetti – confermano la centralità della raccolta differenziata come abitudine quotidiana, anche in uno scenario profondamente mutato, a partire dalla riduzione della produzione dei rifiuti che ha avuto una flessione prevedibile con la pandemia. Ciò nonostante, le raccolte differenziate hanno tenuto, in particolare quella di carta e cartone. In un contesto in cui i rifiuti si riducono del 3% e le raccolte differenziate complessive calano del 2,5%, quella di carta e cartone diminuisce di poco. In controtendenza il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, arrivato a quota 87%, ben 6 punti percentuali sopra rispetto al 2019”.
Nelle grandi città come Milano, Torino e Firenze, la produzione complessiva di rifiuti urbani diminuisce (-8,2%) e anche la raccolta differenziata complessiva (-8,5%), ma meno quella di carta e cartone (-3,5%). Relativamente alla “raccolta famiglie”, nel 2020 per il secondo anno consecutivo, il dato medio (2,29%) di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità (3%) mentre la raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello. (ANSA)