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Il Parlamento europeo vara una patente per attività economiche ‘verdi’

La plenaria dell’Europarlamento ha approvato in via definitiva la patente europea per le attività economiche ‘verdi’. Se un’attività economica segue uno dei sei obiettivi indicati dalle nuove norme (su clima, impiego delle risorse naturali, economia circolare, inquinamento e biodiversità) senza danneggiare significativamente gli altri, potrà vantare una etichetta ‘verde’. I criteri, noti anche come ‘tassonomia’, servono a incentivare gli investimenti sostenibili, creando un quadro di riferimento per quelli che saranno sostenuti dal Green Deal.

L’obiettivo del provvedimento è anche evitare il ‘greenwashing’, cioè spacciare progetti e prodotti come ad alto standard ambientale quando non lo sono. La tassonomia prevede inoltre che ci siano attività di transizione verso un’economia a emissioni zero, che devono avere livelli di emissioni di gas serra corrispondenti alle migliori prestazioni del settore. Il gas e l’energia nucleare potrebbero essere potenzialmente etichettati in questo modo, se rispettano il principio del “non fare danni significativi”. Questo aspetto è stato da sempre uno dei più controversi del dossier. Il gruppo di esperti Ue per la finanza sostenibile aveva consigliato alla Commissione europea di classificarli come carbone e lignite, a impatto negativo. Gli eurodeputati hanno dato mandato alla commissione di individuare anche una lista negativa, con i criteri per le attività che hanno un impatto negativo sull’ambiente. (ANSA)

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