L’Italia, assieme a Cina, Stati Uniti e Regno Unito, è tra i paesi che potrebbero affrontare con successo la transizione globale “verso un’economia verde nei prossimi decenni”. A dirlo è una ricerca, proveniente da accademici dell’Università di Oxford e della Smith School of Enterprise and the Environment, pubblicata su Research Policy. Gli economisti e i ricercatori hanno costruito il primo e più grande database al mondo di prodotti green riconosciuti a livello internazionale e per la prima volta hanno classificato le attuali capacità di produzione di articoli “green” e della loro esportazione da parte dei vari Paesi indicando quali emergeranno come leader nell’economia sostenibile.
L’Italia si colloca al secondo posto fra i Paesi in grado di esportare “i prodotti più verdi e complessi avendo una capacità di produzione green altamente avanzata che potrebbe sfruttare con l’aumento della domanda globale” di questi prodotti (valore calcolato sulla base di una nuova misura – il Green Complexity Index-Gci). Mentre l’Italia risulta al primo posto nella classifica del Green Complexity Potential (Gcp) cioè ha il maggior potenziale per diventare competitiva a livello globale in prodotti ancora più green e tecnologicamente sofisticati. Tra le principali opportunità di esportazione da cui l’Italia potrebbe trarre vantaggio vi sono i termometri, gli apparecchi per l’analisi di gas/fumo (usati per misurare e monitorare l’inquinamento) e le apparecchiature per la misurazione della pressione, prodotti che hanno numerose applicazioni ambientali. (ANSA)