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L’allarme di Greenpeace: 1.400 miliardi per combustibili fossili

Banche e fondi pensione presenti a Davos con i propri amministratori delegati per il meeting annuale del World Economic Forum “sono esposti finanziariamente con le aziende di combustibili fossili, principali colpevoli della crisi climatica, per un valore di 1.400 miliardi di dollari”. È la denuncia del nuovo rapporto di Greenpeace International “It’s the finance sector, stupid” che “dimostra anche come a Davos siano presenti le cinque compagnie assicurative con i maggiori investimenti a copertura di impianti e infrastrutture legate al carbone, il peggior combustibile fossile”, riferisce l’associazione ambientalista in una nota.

Prendendo come riferimento il periodo che va dalla firma dell’accordo di Parigi nel 2015 al 2018, spiega Greenpeace, “emerge che le 24 banche presenti a Davos hanno finanziato l’industria dei combustibili fossili per un valore di circa 1.400 miliardi di dollari, che equivale al patrimonio complessivo dei 3,8 miliardi di persone più povere del Pianeta nel 2018”.

Il rapporto, prosegue Greenpeace, “denuncia come banche, fondi pensione e assicurazioni che prendono parte al Forum di Davos ne tradiscano di fatto, sia da un punto di vista ambientale che economico, l’obiettivo di ‘migliorare lo stato del mondo'”, quindi “sono colpevoli per l’emergenza climatica”.

Nonostante “i numerosi avvertimenti sia dal punto di vista ambientale che economico, questi colossi stanno alimentando un’altra crisi finanziaria globale continuando a sostenere l’industria dei combustibili fossili”, afferma Jennifer Morgan, direttore esecutivo di Greenpeace International, osservando che “sono semplicemente degli ipocriti: dicono di voler salvare il Pianeta ma lo stanno uccidendo per fare profitti” (ANSA).

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