Grande interesse attorno ai temi trattati nel Convegno “Economia Circolare e Tariffa Puntuale: il ruolo di ARERA in Italia e il progetto Urban Agenda for EU” organizzato da Operate ad Ecomondo, il 9 Novembre scorso.
Apre i lavori Massimo Getto, Vice Presidente e CFO di Viasat Group, che pone l’accento su quanto “L’indirizzo strategico degli investitori mondiali sia di non investire in società che non porranno il tema della sostenibilità al centro e che non riterranno prioritaria una comunicazione coerente con questa impostazione“.
“Il processo della raccolta differenziata da parte delle utenze è il sistema che determina il recupero oppure lo smaltimento finale del rifiuto. Principalmente per questo motivo una errata scelta nei dispositivi IoT e sistemi informativi ERP per la misurazione e gestione, possono rappresentare un anello debole al principio di applicazione della PAYT. Tutto è demandato alla capacità di svolgere correttamente la misurazione in termini quanti-qualitativi del rifiuto e servizio presso le Utenze“. Lo spiega Luca Moretti , Vice Presidente di Anthea- VIasat Group – Co-Founder di Operate, nel suo intervento sui “Nuovi strumenti di Misurazione per l’economia circolare” che ha evidenziato come misurare, gestire e conservare siano le indicazioni del DM 20 aprile 2017, che prevede anche una serie di requisiti importanti, a cominciare dalla inalterabilità e dalla conservazione digitale dei dati, al fine di emettere il billing verso le utenze. Servono dunque anche infrastrutture informatiche che siano sicure e garanti della privacy, oltre che affidabili e performanti nel tempo.
“Atteso che la misurazione della raccolta differenziata e la modalità con cui viene svolta diventa l’elemento centrale dell’intero sistema, ne deduciamo che le modalità e gli strumenti di misurazione e gestione informatica sono quindi elementi fondamentali per il successo nell’applicazione di sistemi di tariffazione puntuali PAYT” dice Gianni Barzaghi, CEO di Datamove – Viasat Group, Co-Founder Operate, che aggiunge “La soluzione tecnologica di cui dotarsi, migliore in termini di performance, affidabilità e manutenzione a breve/lungo termine non può non tener conto dei diversi scenari applicativi e diverse metodologie di misurazione in ragione della modalità operativa di raccolta diffusa nell’area oggetto dell’applicazione del sistema, del non obbligare i gestori a stravolgimenti di tali consuete attività, del valutare peculiarità territoriali e morfologiche dell’area interessata all’applicazione del sistema, dell’analisi della flotta di veicoli impegnati sui servizi, al fine di valutarne l’opportuno allestimento con attrezzature per il metering (misurazione puntuale) della possibilità di propendere per una dotazione diretta degli operatori del servizio tramite dispositivi di tipo wereable, apparati rugged ad alta tecnologia“.
“L’obiettivo primario – conclude Barzaghi- è garantire una corretta misurazione per le diverse tipologie di contenitore oggi prevedibili in un sistema di raccolta più o meno complesso, utilizzando varie tecnologie presupponendo che le stesse risultino essere interconnesse ad una rete di tipo IoT, dove i dati vengono veicolati verso le strutture cloud centrali di consolidamento, conservazione e analisi”.
Segue l’esposizione del quadro legislativo di riferimento: il Decreto ministeriale 20 Aprile 2017.
A sviluppare la riflessione su questo tema è Mauro Sanzani, responsabile aziendale di COSEA T&S e Co-Founder di Operate. “Non una nuova tariffa, ma una legge semplice e chiara, di pochi articoli, interamente dedicata a illustrare le regole da adottare in tema di misurazione dei rifiuti, che allinea l’Italia alla normativa europea”, ha sottolineato.
Punto focale del provvedimento l’obbligo per tutti i Comuni che abbiano istituito un sistema di misurazione e tariffazione dei rifiuti di adeguarsi, entro il 6 giugno 2019, al Decreto. Il Decreto ministeriale, inoltre, richiede che sia identificata l’utenza in modo diretto e univoco rispetto all’utente: se prima non era sostanziale, con il DM infatti occorre che all’utente siano fatti pagare i rifiuti prodotti nelle diverse utenze di competenza. E ciò, richiede, a monte, un data-base strutturato in modo corretto.
“Un modello di Best Practices -aggiunge Andrea Valentini, Studio Associato Wastelab, membro Operate- è quello riferito al modello di calcolo della quota variabile puntuale a misura. Essa è rapportata alla quantità misurata di rifiuti conferiti al pubblico servizio; ad ogni tipologia di rifiuto viene associata una produzione di CO2, determinata attraverso fattori di emissione espressi in kgCO2/kgrifiuto, oppure attraverso l’applicazione di metodologie innovative come la Carbon WastePrint CERTIFICATA ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-2:2012.In tale modo la quota variabile a misura determina il costo applicato all’utente in base all’effettivo impatto ambientale generato e permette soprattutto di tener conto di diverse azioni di gestione rifiuti (attività di prevenzione, di raccolta differenziata, riutilizzo e preparazione per il riutilizzo)”.
Claudia Rotunno, Dirigente Ufficio XII Comuni e Province – Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conclude la parte normativa con il suo Intervento “Strumenti Legislativi e Linee Guida del MEF: Governo e Gestione della Tariffa: “Il decreto dell’aprile 2017 del Ministero dell’Ambiente, di concerto con il MEF, innegabilmente costituisce una forte spinta verso la tariffa di natura corrispettiva. Infatti, nonostante esista una TARI tributo ancora applicata nella maggior parte dei Comuni, sembra ormai avviato il percorso dell’adattamento della tariffa tributo all’esigenza della corrispettività, o quanto meno della quasi corrispettività. È quanto sta avvenendo nell’ambito della cosiddetta tariffa tributaria puntuale, di cui alcuni Comuni stanno dimostrando l’esperienza positiva”.
Sauro Prandi Consulente e docente di master in materia di servizi pubblici locali regolati e Membro Operate, parla dell‘ ARERA , l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, affrontando vari punti : dalle funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti, alle attività svolte nel 2017 e 2018, il tema della governance dei rifiuti e le possibili ricadute sugli operatori di settore.
Segue l’intervento di Giovanni Montresori, Ingegnere Ambientale Labelab srl e Membro Operate, La realtà degli enti locali.Benchmarking. Indagine Tari Anno 2018 su un campione dei primi 50 comuni italiani (per n° abitanti) – Da Roma a Barletta (95.000 abitanti). Il campione dei 50 Comuni ha complessivamente 14,7 milioni di abitanti (25% del totale popolazione Italia). I rifiuti urbani gestiti sono di oltre 8 milioni di ton/anno (ca. il 28% della popolazione italiana), con dettaglio dei dati: Di tutti i 50 Comuni trovati il totale costi e le tariffe. Per 40 Comuni disponibili il dettaglio di tutte le componenti di costo del servizio ex D.P.R. n. 158/1999.
Indagine costituisce aggiornamento dell’indagine svolta nel 2016 e 2017.
A presentare le esperienze sul campo in tema di misurazione e tariffazione puntuale sono : Giorgio Prato, Direttore Generale di Amaie Energia e Servizi, Membro Operate, Marco Peretti, Direttore Generale Cosmo e Antonio Capozza Direttore Generale di Gelsia Ambiente.
Capozza parla del Progetto Sacco BLU Rfid, all’interno del progetto Europeo di riduzione dei rifiuti Waste4Think, avviato presso il Comune di Seveso, che ha consentito di raggiungere in pochi mesi il 74,87% di raccolta differenziata.
Chiudono Valerio Barberis, Coordinatore Partnership Italia del Comune di Prato e Gianluca Tapparini, Coordinatore azione “Pay as you throw”, con la presentazione del Progetto Urban Agenda for Eu nella partership sull’ economia circolare: Città di Prato rappresentante per l’Italia, costruzione di Toolkit di applicazione PAYT in Europa, che vede alcuni membri di Operate parte attiva all’interno della Action 12 sulla Payt, nella redazione di un toolkit e coaching per porre le basi sulla nuova normativa e applicazione della tariffazione puntuale metodo Payt in Europa. Si rinvia a questo contenuto per maggiori approfondimenti.
Gianluca Tapparini spiega: “Nell’ambito della partnership Urban Agenda dell’UE per l’Economia Circolare è stato rilevato come l’introduzione di un efficace sistema PAYT possa rappresentare un forte incentivo economico e finanziario per l’avvio di un percorso virtuoso verso l’ economica circolare. Conseguentemente il Comune di Prato con il gruppo Operate e vari stakeholder europei, sta sviluppando un toolkit da mettere a disposizione delle municipalità europee per conoscere il migliore percorso e metodologia di implementazione della tariffazione puntuale“.
Prossimo appuntamento a Bruxelles il 21 Novembre presso il CEMR – “House of Cities, Municipalities and Regions, in cui verra presentata la bozza dei lavori innanzi ai DG della Commissione Eu, stakeholders esperti in materia e Città.