Il Rapporto Rifiuti Urbani 2024 dell’ISPRA, pubblicato il 19 dicembre 2024, evidenzia un significativo progresso nella gestione dei rifiuti in Italia, con un aumento della raccolta differenziata che raggiunge il 66,6% a livello nazionale. Questo report offre una panoramica dettagliata sulla produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti urbani, nonché sull’andamento della raccolta differenziata nelle diverse regioni e città italiane.
Il Rapporto ì sottolinea i progressi compiuti dall’Italia nella gestione dei rifiuti e nella raccolta differenziata. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, l’incremento della percentuale di raccolta differenziata e la riduzione dello smaltimento in discarica sono segnali positivi verso una gestione più sostenibile dei rifiuti. La continua attenzione alle pratiche di riciclo e l’investimento in infrastrutture adeguate saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi futuri.
Raccolta differenziata: un trend positivo
La raccolta differenziata ha mostrato un incremento costante, con percentuali che variano a seconda delle aree geografiche: Nord Italia al 73,4%, Centro Italia 62,3% e Sud Italia 58,9%. Questi dati indicano non solo una crescita generale, ma anche una riduzione del divario tra le diverse aree del Paese. Infatti, negli ultimi anni, il Mezzogiorno ha registrato la crescita più significativa nella raccolta differenziata, con uno scostamento ridotto di 4,5 punti rispetto al Nord e 3,8 punti rispetto al Centro.
Eccellenze locali
In cima alla classifica si trova Bologna, che ha raggiunto una percentuale di raccolta differenziata del 72,9%, superando l’obiettivo del 65% e diventando la prima città con oltre 200.000 abitanti a conseguire tale risultato. Altre città come Torino (57,1%), Firenze (55,6%), Messina (55,4%) e Verona (53,4%) mostrano tassi di raccolta superiori al 55%. Roma si attesta al 46,6%, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. Genova segue con un incremento del 3%, portandosi al 46,1%, mentre Bari e Napoli superano il 40%, rispettivamente con il 43,2% e il 41,9%.
Situazione in Sicilia
Le città siciliane hanno mostrato miglioramenti significativi nella raccolta differenziata. Catania è passata dal 22% al 34,7%, mentre Palermo ha registrato un incremento più modesto dal 15,2% al 16,9%.
Andamento regionale
Le regioni con le percentuali più elevate di raccolta differenziata includono Veneto (77,7%), Emilia-Romagna (77,1%) e Sardegna (76,3%). Al contrario, le regioni con performance inferiori sono il Lazio (55,4%), la Sicilia (55,2%) e la Calabria (54,8%). È interessante notare come quasi il 71% dei Comuni italiani abbia superato il target del 65%, dimostrando un impegno crescente verso pratiche di gestione sostenibile dei rifiuti.
Gestione dei rifiuti e riciclo
La percentuale di riciclo dei rifiuti urbani si attesta al 50,8%, in aumento rispetto al precedente anno (49,2%). Questo dato supera l’obiettivo normativo del 50% fissato per il 2020 e si avvicina all’ambizioso target del 65% previsto per il 2030. Tuttavia, i rifiuti smaltiti in discarica rappresentano ancora il 15,8%, evidenziando la necessità di ulteriori miglioramenti per allinearsi agli obiettivi europei che prevedono un massimo del 10% di smaltimento in discarica entro il 2035.
Costi e investimenti nel settore
Il costo medio nazionale per la gestione dei rifiuti urbani è aumentato a 197 euro per abitante, con variazioni significative tra le diverse aree: il Centro registra i costi più elevati (233,6 euro), seguito dal Sud (211,4 euro) e dal Nord (173,3 euro). Per supportare l’economia circolare e migliorare ulteriormente la gestione dei rifiuti, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 2,1 miliardi di euro per investimenti nel settore: il Rapporto ISPRA 2024 analizza inoltre le istanze ammesse a finanziamento PNRR per numero e tipologia.
Fonte: Rapporto Rifiuti Urbani – Edizione 2024. Dati di sintesi — Italiano