È stato presentato dalla Commissione Europea un Piano industriale del Green Deal per migliorare la competitività dell’industria europea a zero emissioni e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica.
Obiettivi del Piano UE
Il punto di partenza del Piano è la necessità di aumentare in modo massiccio lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera e l’installazione di prodotti ed energia a zero emissioni nel prossimo decennio, e il valore aggiunto di un approccio a livello europeo per affrontare insieme questa sfida. Ciò è reso più difficile dalla competizione globale per le materie prime e il personale qualificato.
ll Piano intende affrontare questa dicotomia concentrandosi sui settori in cui l’Europa può fare la differenza, e integrerà gli sforzi in corso per trasformare l’industria nell’ambito del Green Deal europeo e della strategia industriale dell’UE, in particolare il Piano d’azione per l’economia circolare.
Anche la modernizzazione e la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica rimane una priorità assoluta, così come la garanzia di transizioni occupazionali e la creazione di posti di lavoro di qualità attraverso la formazione e l’istruzione.
Il primo pilastro del Piano: ambiente normativo
La Commissione proporrà una legge sull’industria net-zero per identificare gli obiettivi per la capacità industriale e fornire un quadro normativo adatto alla sua rapida attuazione, garantendo autorizzazioni semplificate e rapide.
Il quadro sarà integrato dalla legge sulle materie prime critiche, per garantire un accesso sufficiente a quei materiali, come le terre rare, che sono vitali per la produzione di tecnologie chiave, e dalla riforma dell’assetto del mercato dell’elettricità, per fare in modo che i consumatori beneficino dei minori costi di energie rinnovabili.
Il secondo pilastro: accesso ai finanziamenti
Il secondo pilastro del piano accelererà gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa. Il finanziamento pubblico, unitamente a ulteriori progressi nell’Unione europea dei mercati dei capitali, può sbloccare gli enormi importi di finanziamento privato necessari per la transizione verde.
Per il medio termine, la Commissione intende dare una risposta strutturale alle esigenze di investimento, proponendo un Fondo di sovranità europeo nell’ambito della revisione del quadro finanziario pluriennale prima dell’estate 2023.
Il terzo pilastro: competenze
Dato che tra il 35% e il 40% di tutti i posti di lavoro potrebbe essere interessato dalla transizione verde, lo sviluppo delle competenze necessarie per lavori di qualità ben retribuiti sarà una priorità per l’Anno europeo delle competenze.
Il quarto pilastro: catene di approvvigionamento
La Commissione continuerà a sviluppare la rete dell’UE di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner per sostenere la transizione verde. Esplorerà la creazione di un Critical Raw Materials Club, per riunire i “consumatori” di materie prime e i paesi ricchi di risorse per garantire la sicurezza globale dell’approvvigionamento attraverso una base industriale competitiva e diversificata, e di partenariati industriali Clean Tech/Net-Zero.
Per scaricare la comunicazione UE https://commission.europa.eu/document/41514677-9598-4d89-a572-abe21cb037f4_en