Al via “Life Seedforce”, un progetto europeo guidato dal Museo delle scienze di Trento che coinvolge 15 partner italiani e stranieri, per salvare le piante autoctone italiane dall’estinzione grazie alle banche dei semi. Lo rende noto Legambiente precisando che il progetto “Life seedforce, Using Seed banks to restore and reinforce the endangered native plants of Italy”, finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma Life con un budget totale di 7,790,685 di euro e formalmente iniziato il primo ottobre per durare fino alla fine del 2026, è implementato in10 regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Veneto) e in Francia (Provence-Alpes-Côte d’ Azur), Malta e Slovenia.
L’Italia, spiega Legambiente nella nota, ospita un numero elevato di piante di interesse comunitario: sono infatti 104 le specie vegetali incluse nella Direttiva Habitat (emanata il 21 maggio 1992 dalla Commissione Europea per promuovere il mantenimento della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nel territorio europeo), molte delle quali esclusive delle nostre regioni. Secondo l’ultimo report sullo stato di attuazione della Direttiva, 58 di queste sono in cattivo stato di conservazione, ad esempio nell’Arco Alpino la testa di drago, la genziana ligure e la sassifraga del monte Tombea, nel Mediterraneo la Primula di capo Palinuro, la bocca di leone di Linosa, ilginestrone delle Isole Eolie, la felce gigante della Sicilia e il Ribes della Sardegna si trovano in condizioni sfavorevoli e il trend in atto indica un chiaro peggioramento della situazione in futuro.
Piante rare ma per tutti: il progetto Life Seedforce si avvicinerà al mercato e metterà in vendita il surplus di produzione per favorire la diffusione di queste specie nelle nostre case e nelle nostre città. (ANSA).