La lotta al Covid frena la lotta contro l’inquinamento da plastica. È uno dei risvolti della pandemia sottolineato da uno studio sugli impatti ambientali dell’utilizzo di materie plastiche e microplastiche, dei relativi rifiuti e dell’inquinamento causato da questi materiali, commissionato dal dipartimento Diritti dei cittadini e affari costituzionali del Parlamento Ue su richiesta della commissione per le petizioni (Peti).
L’impegno dei governi nel contrasto alla pandemia “ha comportato significativi inconvenienti nello sviluppo, nell’attuazione e nell’applicazione delle misure” volte a ridurre l’inquinamento derivato dalla plastica. Nello studio si fa l’esempio della Scozia che ha posticipato al luglio 2022 l’attuazione del regime di restituzione dei depositi per i contenitori di bevande, e del Regno Unito, che ha rinviato di sei mesi la messa al bando di cannucce e cotton fioc di plastica.
Lo studio cita comunque anche esempi virtuosi come la decisione di introdurre nell’Ue la cosiddetta ‘plastic tax’, un prelievo sui rifiuti in plastica non riciclata prodotti da ciascuno Stato membro, e l’aumento delle multe in Francia per lo smaltimento improprio di dispositivi di protezione individuale, come guanti e mascherine. (ANSA).