Nel 2020 sono aumentate le raccolte differenziate domestiche degli imballaggi, mentre hanno registrato un brusco calo quelle alle isole ecologiche (in particolare i rifiuti elettrici ed elettronici) e quelle legate alle attività industriali e commerciali; ed per questo che “per centrare gli obiettivi di economia circolare fissati a livello europeo serve semplificazione amministrativa e normativa e misure di sostegno al mercato dei prodotti riciclati, da attivare anche sfruttando i fondi che arriveranno nei prossimi mesi con il piano Next generation Eu”. Questa la richiesta delle imprese del riciclo così come viene fuori dal rapporto di Fise Unicircular (Unione imprese economia circolare) e della Fondazione sviluppo sostenibile ‘L’Italia del riciclo 2020’.
La crescita delle filiere del riciclo nel 2019. Con gli imballaggi si è mantenuto “un buon andamento: 9,6 milioni di tonnellate avviate a recupero di materia (più 3%) e tasso di riciclo al 70% sull’immesso al consumo. I tassi di recupero dei rifiuti d’imballaggio si sono assestati su livelli di avanguardia in Europa: carta (81%), vetro (77%), plastica (46%), legno (63%), alluminio (70%), acciaio (82%). Ancora non centrano gli obiettivi europei, la raccolta dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) al 38% (in crescita del 10%) ma distante dall’obiettivo del 65% fissato per il 2019; stesso discorso vale per la raccolta delle pile (43%, il 2% sotto il target)”. In crescita la filiera dei rifiuti tessili (più 10% della differenziata), quella dei rifiuti da costruzione e demolizione (tasso di recupero al 77%), gli oli minerali (raccolta al 47%) e gli oli vegetali esausti (riciclo a più 9% rispetto al 2018). In crescita anche il recupero della frazione organica (più 7,5%). Per quanto riguarda gli pneumatici fuori uso, la raccolta ha raggiunto l’obiettivo nazionale, avviando a recupero di materia 151mila tonnellate, e a recupero energetico 116mila tonnellate. (ANSA).