Un sensore olografico e un metodo innovativo di intelligenza artificiale consentono di rilevare automaticamente la presenza di microplastiche in campioni marini, distinguendole dal microplancton. E’ il risultato di una ricerca pubblicata su Advanced Intelligent Systems (Wiley) e che ha coinvolto due gruppi dell’Istituto di Scienze applicate e sistemi intelligenti del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isasi): il gruppo di Olografia digitale di Pozzuoli, coordinato da Pietro Ferraro, in collaborazione con il gruppo di Intelligenza artificiale di Lecce.
Nel renderlo noto con un comunicato il Cnr spiega che questa attività di ricerca è svolta nell’ambito del progetto interdisciplinare Pon “Sistemi di rilevamento dell’inquinamento marino da plastiche e successivo recupero-riciclo (Sirimap)”, che ha fra gli obiettivi lo sviluppo di tecniche automatiche di monitoraggio delle plastiche in ambiente marino.
L’unione di olografia digitale e intelligenza artificiale ha consentito di riconoscere decine di migliaia di oggetti appartenenti a diverse classi con accuratezza superiore al 99%. Il nuovo metodo di olografia digitale fornisce un riconoscimento oggettivo di un numero statisticamente rilevante di campioni, fino a centinaia di migliaia di oggetti l’ora, con microscopi realizzabili in configurazioni portatili per analisi in situ della qualità delle acque (ANSA).