Dai 13mila ai 15mila posti di lavoro in più sono previsti con l’entrata in vigore del decreto legislativo 49/2014, che dal 15 agosto farà raddoppiare il volume italiano dei rifiuti elettrici ed elettronici (Raee). A dirlo è il consorzio Remedia, secondo cui la novità potrebbe far evitare emissioni fino a 2,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Con la nuova norma si passa da un sistema chiuso, in cui nell’insieme dei Raee rientrano solo 10 categorie di prodotti, al sistema “open scope”, che apre a tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici non esplicitamente esclusi. Nella categoria rientreranno, ad esempio, carte di credito con chip, biciclette elettriche, stufe a pellet e montascale.
Per via del decreto, spiega Remedia, si passerà dalle attuali 825mila tonnellate di apparecchiature immesse al consumo a circa 2 milioni di tonnellate all’anno a partire dal 2018. Attualmente è avviato al riciclo solo il 40%, mentre le norme prevedono che si arrivi al 45% nel triennio 2016-2018 e al 65% dal 2019.
Se i target di raccolta saranno raggiunti, dice il consorzio, si avrà un risparmio di emissioni per 2,2-2,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, corrispondente a un valore economico di 98-112 milioni di euro. Si calcola inoltre un risparmio nell’acquisto di materie prime pari a 1,25 miliardi di euro. (ANSA).